Restauro lapideo: possibilità e limite del rilievo con laser scanner

Si pensa spesso che, ormai, la tecnologia risolva da sola qualunque problema tecnico. Nulla di più sbagliato e la nostra esperienza ci conferma che ciò che ci contraddistingue, non solo come produttori, ma anche come consulenti del progettista è il saper combinare la tecnologia all'avanguardia con la conoscenza e l'esperienza manuale dei nostri padri. Un esempio concreto? Il lavoro di ristrutturazione interna di un edificio di fine ‘800, per il quale ci è stato richiesto di restaurare parte di un corrimano antico in marmo, eseguendo il rilievo con laser scanner del manufatto originale.

Dovevamo quindi produrre un solo pezzo dalla complessa sagoma curva, rispettando i vincoli architettonici del caso per le sezioni - proporzioni, e delle specifiche progettuali per i pesi. Un piccolo elemento architettonico per creare il quale siamo stati interpellati in qualità di "esperti nel realizzare gli oggetti più ostici". Eppure noi eravamo convinti che col nostro strumento di rilevazione laser tridimensionale la faccenda si sarebbe rivelata relativamente semplice.

La realtà del cantiere e le esigenze dei progettisti hanno raffreddato il nostro ottimismo ed evidenziato i limiti, in quella fase, della tecnologia in nostro possesso. Non era possibile effettuare il rilievo con laser scanner del corrimano da ricostruire con la precisione millesimale necessaria. Bisognava pensare in un altro modo, e affiancare alle tecniche attuali i vecchi metodi di rilevazione. Abbiamo quindi proposto di realizzare un calco in gesso alla vecchia maniera, come i fondatori di Bevilacqua Marmi ci hanno insegnato a fare, che rispecchiasse minuziosamente dimensioni e forme richieste. Solo in seguito, una volta preposato il modello in cantiere e annotate le ultime osservazioni degli architetti, la tecnologia è rientrata in gioco, tornando a fare la differenza rispetto a un approccio unicamente artigianale.

Rilevando infatti il calco in gesso attraverso il laser scanner, il nostro ufficio tecnico ha costruito il disegno in 3D del pezzo da eseguire, inviando poi gli elaborati al nostro centro produttivo. Le complessità non erano finite, si è infatti dovuto studiare anche un apposito sistema di alloggiamento del blocco in marmo grezzo, per consentire la lavorabilità dei particolari sottosquadra sul banco di lavoro della macchina CNC, e per garantire la stabilità dell’elemento durante tutte le fasi di sagomatura.

Alla fine siamo riusciti a dare alla materia la forma desiderata, celata all’interno di un apparentemente freddo parallelepipedo di marmo, in attesa di emergere. Una forma destinata poi a passare per l'ultima volta alla cura della finitura a mano, per raggiungere l'assoluta perfezione estetica.

Quindi la tecnologia è il nostro credo, ma da sola non basta. Servono ancora anche la passione, lo studio, l'esperienza e la voglia di spostare sempre più oltre il limite delle proprie conoscenze.

 

 

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